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Cannabis in Italia: tra potenziali benefici economici e pregiudizi radicati

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Legalizzare la cannabis: un’opportunità economica persa per il nostro Paese?

Mentre diverse nazioni stanno riconsiderando le loro politiche sulla cannabis alla luce dei potenziali vantaggi economici fiscali, l’Italia rimane indietro, aggrovigliata in dibattiti e pregiudizi.

Alcuni passi avanti sono stati fatti con la legalizzazione della cosiddetta canapa legale, ma fino a questo momento niente di più.

È un fatto noto che la cannabis sia ancora considerata come una sostanza proibita e pericolosa. E che, tra i prodotti a essa legati, gli unici liberamente acquistabili siano le semenze vendute da aziende specializzate come, per esempio, Sensoryseeds, un fornitore di semi di cannabis affidabile e sicuro, apprezzato per la sua offerta variegata.

Eppure, un numero crescente di voci si chiede: cosa ci stiamo perdendo, dal punto di vista economico, mantenendo uno status quo di questo tipo?

Proviamo a dare una risposta a queste domande analizzando le stime del potenziale economico della cannabis in Italia.

L’economia nascosta: valutare il valore della cannabis in Italia

Stimare il valore del mercato della cannabis in Italia non è semplice, poiché si tratta di un campo relegato all’illegalità, a causa di normative sbilanciate in favore del proibizionismo e che, pertanto, sfugge ai controlli ufficiali. Tuttavia, alcuni studi hanno cercato di fornire delle stime basandosi su dati indiretti, come le quantità di sostanza sequestrate dalle forze dell’ordine, i prezzi al dettaglio, il numero dei consumatori e le loro abitudini.

E in base a questi dati emergono informazioni che evidenziano un potenziale enorme dal punto di vista economico, sia per quanto riguarda banalmente il giro d’affari creatosi intorno alla cannabis sia in riferimento al gettito fiscale che potrebbe essere diretto verso le casse dello Stato qualora il commercio di questa pianta venisse tolto dalle mani della malavita.

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Basti pensare che si stima che il 96% delle sostanze droganti illecite sequestrate dalle autorità rientrano, per l’appunto, nell’universo cannabis e derivati.

Ma ritorniamo agli studi citati in precedenza, ricerche che sono state portate avanti con lo scopo di calcolare i possibili ‘numeri’ del mercato della cannabis in Italia.

Tra questi, uno dei più interessanti, i cui dati sono stati citati dalla stessa Emma Bonino al fine di stimolare la riapertura del dibattito sulla legalizzazione di questa sostanza, è quello che è stato condotto dall’Università di Messina, dai ricercatori Piero David e Ferdinando Ofria.

Una stima del mercato della cannabis in Italia

La ricerca in questione ha cercato di stimare il valore del mercato della cannabis in Italia partendo dai dati forniti dal Ministero dell’Interno relativi ai sequestri di droga eseguiti sul territorio nazionale. Da queste informazioni, gli studiosi hanno ipotizzato che l’effettiva quota di marijuana circolante in Italia fosse di dieci volte superiore al valore emerso dalle statistiche del Ministero.

Un ragionamento che, è bene dirlo, non è campato in aria, ma si basa su ciò che viene indicato nei report della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Ebbene, in base a questo calcolo, è emerso che il mercato italiano della cannabis possa raggiungere e superare gli 11 miliardi di euro!

Da qui, i ricercatori hanno anche ipotizzato quelli che sarebbero gli effettivi guadagni da parte dello Stato che, ipotizzando un’aliquota del 75%, si tradurrebbe in circa 7 miliardi di euro. A questi, peraltro, andrebbero aggiunti centinaia di milioni di euro risparmiati grazie alla riduzione delle spese legate alle operazioni antidroga.

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Naturalmente, questo non è che uno dei tanti studi effettuati su questo tema e ogni ricerca eseguita in merito offre risultati differenti, trattandosi di scenari ipotetici e non ancora reali.

Tuttavia, anche le stime meno ottimistiche non si rivelano inferiori ai 3-4 miliardi di giro d’affari, un’enormità, specie se si considera l’attuale scenario economico e le potenziali risorse che potrebbero essere reinvestite in settori cruciali del Paese.

Quali sono i vantaggi se la cannabis venisse legalizzata in Italia?

A questo punto non resta che farsi una domanda: quali sono, di preciso, i vantaggi che potrebbero caratterizzare l’eventuale legalizzazione della cannabis in Italia?

Cerchiamo di esaminarli brevemente

Vantaggi in ambito sanitario

La cannabis ha dimostrato di avere effetti benefici per il trattamento di alcune patologie, come il glaucoma, il dolore cronico, la nausea da chemioterapia e altre.

L’Italia, peraltro, è stato uno dei primi paesi europei a legalizzare la cannabis medica, ma l’accesso a questa sostanza è ancora limitato da una produzione insufficiente, da costi elevati e da una burocrazia complessa. Inoltre, molti pazienti ricorrono al mercato illegale per procurarsela, esponendosi a rischi per la qualità e la sicurezza del prodotto.

Se la cannabis venisse legalizzata in Italia, si potrebbe garantire una maggiore disponibilità e accessibilità della sua varietà medica, con un controllo sulla qualità e sulla provenienza della sostanza, oltre che una riduzione dei costi per i pazienti. Si potrebbe anche favorire la ricerca scientifica sulle potenzialità terapeutiche della pianta e sulle modalità di assunzione più appropriate.

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Vantaggi economici

La cannabis è una fonte di reddito per molte organizzazioni criminali che controllano il mercato illegale della sostanza. Si tratta di miliardi di euro che vengono sottratti allo Stato e alle mani di imprenditori onesti, utilizzati per foraggiare le iniziative della malavita.

Se la cannabis venisse legalizzata, tutto questo denaro sarebbe strappato via dalla criminalità e inserito in un settore legale e regolamentato di produzione, distribuzione e vendita della sostanza. Il che si tradurrebbe in nuove opportunità di lavoro e di impresa, soprattutto nel settore agricolo e industriale.

In aggiunta, come già rilevato, il fisco avrebbe accesso a nuove entrate derivanti dalla tassazione della cannabis, che potrebbero essere reinvestite in servizi pubblici come la sanità, l’istruzione e la sicurezza.

Vantaggi burocratici

Inutile nasconderlo, la cannabis è una delle sostanze illecite più consumate in Italia. Basti pensare al dato fornito in precedenza che indica che il 96% dei sequestri di droga nel nostro Paese riguarda proprio questa pianta e i suoi derivati.

Fino ad oggi, il suo consumo è ancora stigmatizzato dalla legge e sono previste sanzioni amministrative per chi la consuma e multe salatissime, o perfino sanzioni penali, per chi la produce.

Nell’eventualità di una sua legalizzazione, si potrebbe ridurre il sovraffollamento delle carceri e alleggerire il carico di lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine.