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La storia del cashback, chi lo ha inventato?

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È uno degli strumenti oggi più utilizzati da aziende e punti vendita per incentivare all’acquisto. Un modo anche per portare il consumatore a preferire le transazioni digitali a quelle cash. E naturalmente la possibilità di sfruttare la vendita stessa come strumento di ulteriore profitto da una parte e di risparmio dall’altra. Stiamo parlando del cashback, uno degli strumenti promozionali e di marketing più in voga al momento, che ha conquistato la fiducia di aziende e consumatori. Oggi praticamente ogni settore economico e commerciale ricorre a questo tipo di promozione: si parla di cashback nei più svariati contesti, a partire dalle promozioni per l’acquisto di prodotti di grandi marchi dell’elettronica in determinati periodi fino all’abbigliamento, oppure anche nel campo della fotografia, del mondo dello sport come in quello dell’informatica e anche nel mondo del gaming con bonus scommesse con modalità cashback. Insomma, si tratta di uno strumento promozionale applicabile a qualsiasi settore. Ma a chi è venuta in mente per primo l’idea del cashback? Chi ha preso il vecchio concetto di carta fedeltà e lo ha trasformato per applicarlo al mondo della rivoluzione tecnologica?

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Chi ha inventato il cashback

La prima volta che si è sentito parlare di cashback è stato all’incirca nel 2003 quando Hubert Freidl, un imprenditore austriaco, ha avuto l’idea di realizzare una piattaforma online sulla quale ogni tipo di cliente potesse usufruire di un ritorno economico sugli acquisti, cioè ricevere una specie di rimborso in denaro per i suoi acquisti e, dall’altra parte, le aziende potessero sfruttare questo circuito per implementare il proprio marketing e la pubblicità. L’idea di Freidl non era del tutto nuova. In fondo si trattava del concetto della classica carta fedeltà. Però, a differenza del supporto fisico esistente, il cashback aveva diversi vantaggi: innanzitutto l’acquirente si vedeva ricevere denaro a fronte di un acquisto cosa che lo portava a fidarsi di quell’azienda e ritornare per i prossimi acquisti. E poi c’era, e c’è ancora oggi, l’opportunità non solo di sfruttare promozioni presso un’azienda o un punto vendita ma presso una rete di aziende, facente parti di un circuito di scontistiche. L’idea di Freidl era dunque avere “un’unica carta fedeltà” per tanti tipi di acquisti. Dall’altra parte, quella delle aziende, la convenienza stava innanzitutto nel fidelizzare i clienti e nell’acquisirne di nuovi. Una strategia che, indirettamente, ha contribuito a sviluppare la tendenza ad acquistare tramite metodi di pagamento elettronici, generando un cambio di rotta nelle abitudini delle persone e un boom nell’utilizzo di questi strumenti.

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Come funziona il cashback

L’idea del cashback è tanto semplice quanto brillante. È una strategia commerciale che si basa sul concetto di sconto ma sotto forma di rimborso. Un’azienda mette in vendita il proprio prodotto a prezzo di listino ma avvisa la clientela che su quel prezzo c’è un rimborso di un tot, che può essere una percentuale o una cifra fissa. Dall’altra parte il consumatore acquista il prodotto, lo registra presso il sito dell’azienda e riceve poi direttamente sul proprio conto corrente, sulla carta ricaricabile o attraverso una piattaforma di transazione digitale il rimborso dichiarato dall’azienda.